Cicciobello, tutta la sua storia: una statua dedicata al bambolotto più amato d’Italia

Il bambolotto più amato d’Italia ha una storia tutta particolare, che quest’anno compie 61 anni. Adorato dai bambini e dagli adulti che ricordano i bei tempi dell’infanzia, presto potrebbe arrivare una statua a lui dedicata.

Alcuni oggetti apparentemente semplici e con scopi precisi possono diventare delle vere icone della cultura pop. Spesso questo accade con giocattoli del passato, che piano piano acquistano fascino vintage, pur continuando ad essere amati anche dai bambini di oggi. Basti pensare alle Barbie, bambole senza tempo e che non accennano a perdere l’appeal sui bambini. Ma ce n’è un altro, tutto italiano, che assume le stesse caratteristiche: Cicciobello!

Cicciobello avrà una statua?
Cicciobello avrà una statua? – Piccolobimbo.it

Il tenero bimbo di plastica fa sognare i più piccoli da oltre sessant’anni, pieni di letterine di Babbo Natale in cui veniva richiesto a gran voce e genitori costretti a girare negozi in lungo e in largo per trovarlo. Tutti lo conoscono e lo amano, ma sapete la sua vera storia? E che presto potrebbe arrivare una statua in suo onore? Ecco tutto quello che avreste sempre voluto sapere sul bambolotto più famoso d’Italia.

Cicciobello, una storia tutta italiana

Non sono in molti a conoscere le vere origini di Cicciobello. Il bambolotto è stato per la prima volta assemblato nel 1962 a Cologne, un piccolo comune in provincia di Brescia, nella zona della Franciacorta. L’azienda che lo ha commercializzato quello stesso anno era un piccolo stabilimento di giocattoli locale, la Sebino Bambole, guidata da Gervaso Chiari. Non c’è voluto molto prima che questa bambola diventasse tra le più amate dei bambini dell’epoca e il trend è proseguito fino ai giorni nostri.

La particolarità di questo giocattolo che aveva fatto impazzire tutti è che piangeva! Ad oggi avere giochi meccanici, digitali, computerizzati e che si muovono da soli è all’ordine del giorno ed è difficile stupire i bambini. Ma negli anni ’60 un bambolotto che sembrava vivo era qualcosa di grosso. L‘iconico aspetto di Cicciobello era già tutto lì: guance rosee, capelli biondi e occhi azzurri e, naturalmente, il ciuccio, tutto scolpito da Silvestro Bellini che ne ideò il volto e il design.

La storia di Cicciobello
Fonte: Cicciobello.com – La storia di Cicciobello – Piccolobimbo.it

Oltre al pianto, l’altra novità del giocattolo era la sua multietnicità: in breve tempo sarà infatti importato in tutto il mondo dalla Francia ad Hong Kong. Negli anni ’70 era già iconico e partecipava ad inziative benefiche dell’Unicef. Negli anni ’90 Cicciobello è passato a Giochi Preziosi ed è stato rilasciato in tantissime versioni diverse, per tutti i gusti. Oggi la bambola continua ad essere venduta senza sosta e i bimbi di tutto il mondo la chiedono e la desiderano.

Una bella storia di una piccola fabbrica di provincia che forse inconsapevolmente crea un mito e fa l’infanzia di milioni di bambini nel corso dei decenni che passano. Fare una statua a Cicciobello sarebbe il minimo! E non è un modo di dire: il riconoscimento onorario, infatti, potrebbe arrivare prima di quanto si possa pensare.

Una statua per Cicciobello in arrivo?

Purtroppo niente di ufficiale, ma soltanto il desiderio di alcuni di erigere una statua in onore del bambolotto. A tirare fuori l’argomento per la prima volta Francesco Lotta e Francesco Lancia, aka Frank e Ciccio, in una puntata del loro programma su Radio Deejay. Proprio in onore del compleanno della bambola, il 5 maggio, avevano raccontato la sua storia e intervistato un ascoltatore che veniva proprio da Cologne, il paese natale del giocattolo.

La petizione per la statua di Cicciobello
Fonte: giocattolipertutti.com – La petizione per la statua di Cicciobello – Piccolobimbo.it

Da qui l’idea di Radio Deejay di lanciare una petizione per la statua proprio al centro del piccolo paese lombardo. Questo perché è parso strano a molti ascoltatori il fatto che la città di Cologne non avesse fatto nulla per festeggiare il suo simbolo, al compimento di sessant’anni. La stravagante idea ha preso forma ed è stata davvero aperta una petizione da mostrare al comune bresciano. Chissà che prima o poi ci ritroveremo a visitare la statua di Cicciobello per davvero!

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