L’obesità è una malattia che porta a un accumulo eccessivo di grasso. L’eccessivo peso grava su tutto il resto del corpo portando a delle conseguenze più o meno gravi. Questa patologia è estremamente diffusa anche tra i ragazzi e i fattori che ne condizionano la comparsa sono tanti.
Insegnanti, genitori ed educatori sono sempre più attenti e le loro energie sono spesso focalizzate sui ragazzi. Ognuna di queste figure è fondamentale per la crescita dei bambini, ed è proprio con i professionisti esterni alla famiglia che molto spesso vengono a galla patologie e malattie prima poco tenute in considerazione.
L’attenzione del personale scolastico verso la salute e il benessere degli scolari è aumentata grazie anche a una maggiore preparazione e un’ampia sensibilità su certe malattie. I dati che vengono fuori dall’osservazione costante degli studenti, di tutte le fasce di età, spesso sono allarmanti soprattutto quando si parla di alimentazione.
Obesità infantile, cosa sapere
Una delle malattie maggiormente diffuse tra i bambini è l’obesità, questa condizione è stata accertata da nutrizionisti, pediatri e insegnanti. Le cause che portano a un eccessivo accumulo di peso sono differenti. Innanzitutto è necessario fare una netta distinzione tra l’obesità derivata da una cattiva alimentazione e quindi da un’inadeguata educazione alimentare e l’obesità come conseguenza di un disturbo del comportamento alimentare.
Nel nostro Paese sembra che la percentuale di giovani obesi compresi in un’ampia fascia di età, che oscilla dai 5 a i 17 anni, si aggiri intorno al 25%. Numeri che preoccupano gli esperti perché le conseguenze di questa malattia sono numerose, alcuni anche gravi. Secondo quanto è emerso, i ragazzi di oggi sono abituati a mangiare male e questo li porta a consumare del cibo non adatto al loro fabbisogno e in quantità eccessive. Molti degli studenti saltano la colazione per questioni di tempo e a metà mattinata consumano spuntini troppo ricchi di zuccheri e grassi. I pasti principali sarebbero ricchi di carboidrati e poco bilanciati e la vita sedentaria non aiuta a smaltire il cibo consumato durante il giorno.
Come e quando intervenire
La famiglia dovrebbe prevenire questo male educando il giovane sin dai primi anni di vita a consumare piatti equilibrati. Una dieta ricca di fibre, proteine magre, zuccheri naturali è fondamentale per ogni fascia di età. Uno strappo alla regola può essere concesso ma non deve trasformarsi in un atteggiamento quotidiano. Bevande gassate, cibi fritti e zuccheri aggiunti vanno bene solo per eventi eccezionali. Assumere un atteggiamento severo è un bene per il bambino e per il futuro adulto che diventerà.
Come comportarsi se il ragazzo è già in sovrappeso? Prima ancora che la situazione degeneri i genitori devono intervenire in modo radicale imponendo delle regole ferree e guidando i figli verso scelte alimentari più giuste. Dare il buon esempio però è fondamentale, eliminate dalla vostra dispensa qualsiasi tipo di tentazione.
Chiedere aiuto a un nutrizionista o al medico di famiglia è fondamentale per individuare le cause del sovrappeso. Bisogna sempre chiedersi che tipo di rapporto il bambino ha col cibo, si tratta solo di eccessiva golosità o di una relazione malata che cela problematiche ben più gravi? Bullismo, dissidi familiari, depressioni stanno dietro ai disturbi alimentari che sono in grado di risucchiare le persone più sensibile in un vortice di sofferenza.
In questi casi il supporto di un’equipe di professionisti è indispensabile, non abbiate mai paura di chiedere aiuto. Infine, spingete i vostri figli a praticare dello sport, individuale o di squadra, fa bene al corpo e alla mente. Accompagnateli e motivateli a fare delle lunghe passeggiate durante i giorni di festa, a lungo andare saranno loro a sentire il bisogno di queste pratiche perché ne sentiranno i benefici.